E’ impossibile, non si può fare

E' impossibile, non si può fare!

Quante volte ce lo siamo sentiti dire?

Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un'opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre. Impossible is nothing. -Spot Adidas-

Troveremo sempre persone che ci diranno che è impossibile. Troveremo sempre persone che ci diranno che non si può fare, troveremo sempre persone che, bloccate dalle loro paure, dalla loro storia, dalla loro pigrizia, dalla loro scarsa autostima, dalle scie chimiche, dai marziani, da motivi sicuramente validi per loro ma non per noi, ci suggeriranno di abbandonare.

Non c'è niente di male in loro, siamo noi gli strani è così, siamo noi gli strani, non loro.

Facciamocene una ragione, se li abbiamo in squadra, se ci sono vicini, cerchiamo di convincerli, cerchiamo di aiutarli, cerchiamo di supportarli, cerchiamo di fare in modo che anche loro vedano un futuro che ancora non esiste e possano credere e attivarsi per poterlo realizzare.

Cerchiamo, proviamo e non diamo mai per scontato che ci capiscano, ci comprendano, ci supportino ai primi tentativi di coinvolgimento.

Ma non pretendiamo che loro cambino, lo devono voler fare loro, davvero, e se non sarà così, lasciamoli andare, senza arrabbiarsi, senza frustrarsi, senza sentire troppo il peso del fallimento, anche se sarà stato un fallimento.

E' difficile? Si, molto difficile, ma fa parte del gioco che abbiamo deciso, noi, di giocare.

Insistiamo, ma, non scendiamo mai a compromessi con i nostri valori e non abbassiamo mai i nostri standard professionali.

Se hai alti standard sarà molto più difficile e complicato creare un gruppo coeso e performante. E' un fatto, è così. Fattene una ragione.

Un esempio

Se sei un allenatore di atletica e stai cercando qualcuno che sia in grado di correre i 100 metri piani in 100 secondi, non avrai problemi a circondarti di una squadra di fenomeni. Ma se sei un allenatore di atletica e stai cercando qualcuno che sia in grado di correre i 100 metri piani in 10 secondi, solo uno zero in meno, solo 90 secondi in meno, niente, pochi respiri, ma un abisso in termini di performance, bè, in questo caso sarà più complicato, maledettamente più complicato.

Tutti sono capaci di fare gli allenatori di fenomeni che corrono i 100 metri in 100 secondi. Pochi sono in grado di fare gli allenatori di atleti competitivi.

Se vuoi essere l'allenatore di una squadra di atleti professionisti, studia, migliorati, cerca di imparare dai tuoi errori, saranno tanti, saranno dolorosi, saranno frustranti, fanno parte del gioco, tieni alti i tuoi standard per meritarti i migliori. Non perdere fede, stai concentrato.

Ne perderai tanti, di atleti, anche con ottime potenzialità che non avranno la tenacia, la cattiveria, la fame per sopportare il peso del sacrificio, che non saranno disposti a pagare il prezzo salatissimo che serve pagare per riuscire, forse, un giorno, non sicuramente vicino, ad eccellere. Lo sai prima che sarà così, non ti abbattere, abbi fede, ricomincia.

Sii disposto a sporcarti le mani, a far vedere come si fa, a stare sul campo insieme ai tuoi atleti ma lascia andare chi è convinto che correre i 100 metri in 100 secondi sia un risultato.

Il mantra di questo post è:standardaltirichiedonocompetenzealtissime

Per oggi è tutto

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