Rispetto, per noi e per i nostri collaboratori: rispetto del tempo, del riposo e del fatto che loro non sono come noi.
Noi imprenditori spesso siamo dei pazzi fuori di testa: giorno e notte sul pezzo, senza mollare mai, con la paura che l'azienda chiuda se non lavoriamo 18 ore al giorno e con l'aspettativa, folle, che chi lavora per noi debba fare la stessa cosa.
È una follia da cui, se facciamo impresa per davvero dobbiamo uscire.
Lavorare 12 ore al giorno non è virtuoso, è da deficienti.
Mi spiego meglio, prima che tu mi insulti: ci sono dei momenti in cui, per chi fa impresa, non c'è né giorno né notte, non ci sono festivi, non c'è riposo, sono i momenti di massimo sforzo o alcuni momenti di estrema necessità, ci sono, e in questi momenti non ci si può né si deve tirarsi indietro, è il nostro mestiere esserci.
Ma se è la norma, lavorare 12 ore al giorno, significa che stiamo fallendo come imprenditori.
Specifico bene: non significa che non dobbiamo essere sul pezzo e che il lavoro non sia la nostra passione, anche nei miei pensieri la ditta è sempre presente e oggi, che sono in un momento di relax, di domenica pomeriggio, mi è saltato il ghiribizzo di scrivere questo post.
Avrei potuto guardare una serie TV o leggere un libro o fare una passeggiata, cose che, a parte la serie TV ho fatto oggi, ma mi andava di investire un pò di tempo a scrivere oggi: ma non sono costretto a farlo e l'azienda va avanti ugualmente.
Chi fa impresa ha oneri e onori, uno degli onori, dal mio punto di vista personale, dovrebbe essere quello di avere del tempo per noi, per poter staccare, per farci due giorni senza dover pensare a cosa succederà in azienda durante la nostra assenza.
Se siamo costretti ad essere in azienda h24 significa che oltre a essere solo gli operai di noi stessi, non stiamo dando continuità all'azienda, non stiamo creando persone a cui delegare parte del nostro lavoro, stiamo condannando la nostra azienda a chiudere in un futuro più o meno prossimo. Ci abbiamo mai pensato?
Rispettiamo il tempo degli altri e non rompiamo le palle
Certamente, ci sono dei ruoli in cui la reperibilità è importante e ci sono dei momenti in cui non me ne frega nulla: devo parlarti anche alle 21.00 perchè ho un'emergenza.
Ma quante volte succede e a chi parlo? Se parlo a un dirigente, a un responsabile, a qualcuno che è pagato anche per rispondermi in orari strani, non ci sono problemi, se non esagero.
Ma se pretendo che tutti siano sempre sul pezzo a qualsiasi ora del giorno e della notte penso che dovrei farmi vedere da un medico, ma di quelli bravi, perchè sono malato, malato grave.
Io ho una regola: a meno che non scoppi un cataclisma, chi lavora con me, non viene ingaggiato mai nel week end o dopo l'orario di lavoro e le mail, se ho voglia di scriverle, le metto in bozza e le invio in orari e giorni decenti.
Riflettiamo: perchè dobbiamo rompere le palle ai nostri collaboratori a ogni ora del giorno e della notte solo perchè noi siamo matti e frustrati?
In azienda non sono tutti uguali
In azienda ci sono le persone che all'ora di chiusura fanno cadere la penna e mollano i lavori a metà e ci sono quelle che invece si fermano a finire un lavoro, a dare una risposta o un supporto.
Sono ambedue importanti: nella mia azienda, il primo tipo non farà carriera, il secondo si. Ma servono tutti e due agli scopi aziendali.
È una questione di comunicare chiaramente cosa ci si aspetta dalle persone e quali sono i valori su cui si fonda l'azienda che dovranno essere prima recepiti, poi condivisi e infine abbracciati e diffusi da tutte le persone che avranno ruoli di responsabilità in azienda.
È molto semplice da dire, molto più difficile da mettere in pratica perchè richiede un grande lavoro di affiancamento, formazione, tempo investito, passi avanti e passi indietro.
Più alta è l'asticella che ci poniamo in termini di risultati e di valore da raggiungere più sarà difficile far crescere il team, ma questa è la sfida di noi imprenditori, questo è il nostro lavoro.
Per avere persone che siano in linea con i nostri valori dobbiamo scandagliare e lavorare di setaccio tantissime persone, almeno questa è la mia esperienza, se tu hai esperienze di tipo diverso condividile in questo post, sarà un piacere confrontarmi con te.
Non sono le ore che passiamo al lavoro che determinano il nostro valore
Sfatiamo questa leggenda in cui il capo dev'essere il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via e con lui tutte le persone di valore: non è così.
Non è lavorando dodici ore al giorno che si diventa efficienti, anzi.
Se non ci prendiamo del tempo di stacco e di riposo la nostra efficienza scende, siamo più soggetti ad errori anche stupidi, la nostra soglia di attenzione cade e rischiamo di fare e di dire cose che, solo un pò di riposo ci eviterebbero di fare o dire.
Pensaci, è così.
Nel budget del 2022 che oramai è iniziato da un mese e mezzo, hai messo del tempo per te e per i tuoi uomini? Fallo e implementa un sistema per ottenerlo, farà una grande differenza per la tua azienda ma soprattutto per te stesso.
Corollario alla rottura di palle: se pretendiamo dobbiamo pagare bene
Questo è un altro punto molto sensibile: spesso abbiamo pretese importanti nei confronti dei nostri collaboratori, ed è giusto averle, ma oltre ad averle, c'è una contropartita economica che le giustifichi?
È vero che le persone non lavorano per il denaro e che il denaro non può e non dev'essere un fine ma un piacevole effetto collaterale ma, per le persone più performanti e in linea con gli obiettivi aziendali, c'è il lesso? O ci sono solo pacche sulle spalle me la grana rimane tutta a noi?
Se dovessi guardare gli stipendi medi del tuo settore, le persone di valore della tua azienda, come sono posizionate, guadagnano meno della media, sono in media o più della media?
C'è stato un tempo, non lontanissimo, in cui io non ero il C.F.O. dell'azienda in cui allora ero socio e non avevo il controllo dell'azienda a livello decisionale ultimo, non vuole essere una scusante perchè in quel periodo sono stato correo, ma le persone non guadagnavano, c'era un'alta pretesa ma poco guadagno e inevitabilmente ci siamo trovati con delle persone non all'altezza, rassegnate e senza mordente.
Mi assumo la responsabilità di quelle scelte fatte, ora però, da un pò di anni, chi lavora con me, se prima di tutto è allineato con i miei valori, che sono noti a tutti e ripetuti quasi quotidianamente come un mantra, ed è bravo, guadagna più della media di settore, non perchè io sia particolarmente buono ma perchè se lo merita.
Io credo fortemente nella massima che recita:"Puoi dividere anche il 50% degli utili che non stai facendo, se trovi qualcuno che ti aiuta a farli". Ecco, non esageriamo, magari proprio il 50% no, ma un pezzo della ricchezza dell'azienda va ridistribuito con i collaboratori, perchè è solo grazie a loro che siamo riusciti a realizzarlo.
Parlo di incentivi, premi, bonus materiali che non sono il fine del lavoro ma fanno piacere, insieme a un pò di tempo per poterseli godere.
Perchè diciamolo: se oltre a farci il mazzo riusciamo a guadagnare bene e avere del tempo per poter decidere come spendere il denaro che guadagniamo fa tutta la differenza del mondo. Per noi, per la nostra Ditta e per la nostra famiglia.
Quindi: per il 2022 ragioniamo su piani incentivi e tempo. Ragioniamo di risultati ottenuti, non di ore improduttive passate in azienda solo per far vedere che ci siamo prendendo in giro noi stessi.
Il mantra di questo post è:premiamolefficienzanonsololefficacia
Per oggi è tutto.