Adriano Olivetti, l’utopia di una fabbrica a misura d’uomo

Adriano il visionario

Ho avuto la fortuna di lavorare in Olivetti, per un breve periodo, all'inizio della mia carriera, erano i primi anni 80, la Olivetti, la grande fabbrica, motore di una città e di un intero territorio, al massimo del suo splendore ma già nelle grinfie dei finanzieri che l'avrebbero smembrata e portata al fallimento in pochi anni.

A Ivrea, in quegli anni, si respirava un'aria magica: una cittadina multirazziale, piena di iniziative e di vita, una fucina di idee e progetti. Una città viva e pulsante, grazie alla grande fabbrica e alla cultura che Adriano Olivetti aveva portato nel territorio.

"La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica" - Adriano Olivetti -

Adriano Olivetti, l'uomo che riuscì quasi a realizzare un'utopia, pagando con la vita questa sua visione, ma questo è un mio punto di vista, è un'altra storia.

Gli asset, quelli veri, di un'azienda non sono i macchinari, non sono i capannoni, certo importanti ma non i più importanti. Gli asset più importanti sono le persone che lavorano nell'azienda, che la fanno vivere palpitare e avanzare nei mari tempestosi del mercato moderno.

Olivetti era un utopista perché ebbe la visione di una fabbrica a misura d'uomo cinquant'anni prima del necessario, troppo presto. Ebbe la visione in un momento in cui imperava la catena di montaggio e le persone erano un ingranaggio del sistema, facilmente sostituibile.

Olivetti era uno che disse:" In me non c'è che futuro" e ancora:"Il fine dell'impresa dev'essere solo il profitto?" dirompente, pericoloso, affascinante.

Investi 14 minuti del tuo tempo, ne vale la pena per guardare questo filmato di Rai Storia che racconta un pezzo dell'epopea Olivetti:  Guarda il video

Anche per questo la sua visione fece paura agli altri colleghi industriali, che si diedero da fare per boicottare e affossare le sue idee. 

Oggi non sarebbe più così, oggi, forse, Olivetti avrebbe un seguito. Oggi la catena di montaggio non esiste più, esistono le persone che, scientemente, possono decidere di dare il loro cuore all'azienda o il loro tempo. Solo il tempo delle persone, non basta più ad un'azienda per essere competitiva, serve il cuore, la testa e la passione di ogni singolo collaboratore dell'azienda. 

Auguro a tutti noi imprenditori di riuscire a portare, nelle nostre aziende, una piccola parte di questa cultura e allora, davvero, il mondo inizierà ad essere migliore.

Il mantra di questo post è: dipendedanoicambiarelecosenondaglialtri

Per oggi è tutto

Adriano Olivetti: imprenditore visionario, precursore dei tempi

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