Impariamo a diventare "amici" della sconfitta, non sono pazzo e nemmeno autolesionista, ma molto, molto realista.
Mi è successo recentemente di parlare con una persona disperata perchè le cose, per lui, non vanno nel verso giusto.
Questa persona, mentre mi raccontava il suo problema, l'ho osservata attentamente mentre mi parlava, ho osservato l'atteggiamento che aveva: era paura di un nuovo fallimento.
La sua non era disperazione per quello che era successo, ma per quello che sarebbe potuto succedere nuovamente.
E' la paura della sconfitta che spesso ci mette al tappeto, non la sconfitta in sé.
Per ottenere risultati non bastano passione e motivazione, bisogna essere "resilienti", altrimenti si rischia di farsi veramente del male.
Per questo nel mio lavoro cerco di allenarmi e allenare gli imprenditori e i manager a diventare "amici" della sconfitta, fa parte del gioco. Certo, senza un progetto, senza un sogno da realizzare dopo qualche sconfitta si mollerà.
E' successo anche a me, di essere bloccato dalla paura, in una condizione di dubbio, senza riuscire a prendere delle decisioni.
A volte la decisione giusta può essere quella di mollare, per ricominciare, in una nuova unità di tempo e di opportunità.Non bisogna incaponirsi ad ogni costo, ogni tanto è giusto mollare, non bisogna incaponirsi per delle cause perse, è stupido farlo, ma non molliamo solo perchè ogni tanto veniamo sconfitti.
Non facciamolo, giochiamo noi il gioco della nostra vita. Sempre.
Ti suggerisco un libro da leggere che a me è servito molto, anche in un recente passato il libro è di Seth Godin e si intitola "Il vicolo cieco" lo trovi cliccando qui Questo piccolo libro, veloce da leggere, lo troverai interessante e utile per capire se, in determinate situazioni, vale la pena di continuare o è meglio mollare. Per poi ricominciare.Il mantra di questo post è: forzaonorecoloreresilienza
Per oggi è tutto.
