L’azienda, le rospe, il jukebox, il nonnismo, blok

L'azienda, le rospe, il jukebox, il jukebox, il nonnismo, blok: ma sei fulminato? Leggi, leggi che ti chiarisco cosa intendo.

Oggi scrivo di trasferimento di competenze e leadership, la cosa più difficile, complicata e lunga da fare se vogliamo crescere, prendendo spunto da questa immagine che ho trovato in giro sulla rete e che accompagna il post.

Molti di noi, quelli che hanno la mia età o comunque più di 40 anni, hanno vissuto la propria professionalizzazione come si viveva il nonnismo, a naja, fino agli anni 90 del secolo scorso e io, avendo fatto la naja prima di quel periodo, so bene di cosa parlo.

Se volevi imparare il lavoro lo dovevi rubare agli anziani stando muto e compresso e comunque, che vuoi che sia qualche sbrandata o jukebox o un pò di schiumate regalate random. Pochi capiranno quello che ho scritto ora, ma se sei della setta di quelli che li hanno vissuti sai benissimo cosa intendo.

Io dovetti faticare non poco, ma ci riuscii, ed è motivo di orgoglio e vanto personale averlo fatto: non rifare sugli altri quello che toccò a me quando ero una rospa a cui tutti potevano chiedere un blok.

Non rifarlo agli altri quando ne ebbi l'opportunità perché lo stupido "rango" di vecchia e poi quello anelato di conge e in ultimo di fantasma me lo avrebbero permesso.

Rompere la spirale delle consuetudini non è per tutti, ma se sei al comando lo puoi fare più facilmente: tutti ti guardano, tu sei l'esempio da seguire a cui tutti si riferiranno.

Sul lavoro, una volta, chi aveva il know how deteneva il potere e col fischio che lo trasferiva facilmente.

Oggi non funziona più così, ma molte organizzazioni e aziende sono ancora organizzate così.

Se hai persone in gamba, devi diffondere la cultura della condivisione e della crescita dei junior per fare in modo che, gli esperti, gli "anziani" si trasformino in mentori ed esempi per i più giovani.

Se lo faranno devi farli crescere e premiarli sia economicamente che con ruoli di responsabilità o di ulteriore crescita per loro.

Se non lo faranno, nonostante siano in molto in gamba e nonostante tutti gli sforzi che tu avrai fatto, in un ragionevole lasso di tempo per catechizzarli a farlo, abbi il coraggio di non assegnare loro ruoli di responsabilità.

Fai crescere non chi è solo brav* e competente, ma chi è brav* competente e ti aiuta a far crescere gli altri, chi mette olio nel motore dell'azienda e non sabbia della zizzania, del dividi e impera, delle gelosie.

Spesso ci sono primedonne bravissime, ma che con i loro atteggiamenti da fenomeni destabilizzano l'ambiente, lavora tanto con loro per vedere se riescono a cambiare punto di vista aiutandoti a crescere facendo crescere gli altri e nel contempo aiutando loro stessi a crescere.

Se sei un imprenditore/imprenditrice vecchio stampo, cresciut* in un contesto come quello che ho appena descritto, spesso, significa che il tuo organigramma, bellissimo sulla carta, in realtà è quello dell'esercito messicano (è un modo di dire) in cui tu sei il/la generalissim* e sotto di te c'è un branco di peones inetti che non capiscono nulla e che senza di te non sono in grado di fare niente.

No, tranquill*, non sono un veggente, perché se sei quel tipo di imperatore/imperatrice, stai pensando:"Come fa a sapere come funziona da me?"

So inoltre che sei perennemente incazzat*, probabilmente hai qualche malattia psicosomatica e certamente non hai un momento per farti dei sani cazzi tuoi, molto probabilmente anche a casa le cose non è che vanno proprio benissimo, vero?

Sei l'operai* di te stesso, anche se magari hai 20 o 30 persone a libro paga, se poi ne hai 100 probabilmente non hai più una vita.

Se vogliamo crescere e dedicarci al lavoro imprenditoriale dobbiamo essere in grado di far crescere gli altri e trasferire questa cultura a tutte le nostre prime linee, è la cosa più strategica e importante che possiamo e dobbiamo fare.

Costa tanto denaro e tantissimo tempo, l'alternativa è quella di rimanere piccoli in eterno, è una scelta, cercando di avere organizzazioni che non vadano oltre le persone che puoi contare sulle dita di una mano, quelle che puoi controllare e bacchettare direttamente h24, 365 giorni l'anno senza morire di stress e di frustrazione: quelle che io chiamo le unità Caronte.

Vale per tutti, a tutti i livelli.

Il mio, per esempio, è un lavoro in cui il know how personale e di esperienza vale almeno l'80% (satanasso di un Pareto) e se non lo trasferisco, inclusi i miei valori, i miei metodi e tutto quello che io so, con un lunghissimo affiancamento, che può durare fino a 10 anni, avrò sempre solo dei junior esecutori.

E' un errore che feci in passato e che da qualche hanno non faccio più: tenere con me chi non vuole essere addestrato.

Non tagliare subito chi non vive i miei valori e investire anni e sacrifici a voler formare chi non ha intenzione di essere addestrato, questo è l'errore che feci in passato e che non sto più facendo.

Ho guadagnato tanto in salute, tempo e, incredibilmente, anche denaro.

Chi lavora con me, se condivide i miei valori e i miei metodi viene affiancato con passione e ha un piano di crescita che gli permette di guadagnare bene, ma molto, molto bene e diventare autonom*.

Può tradirmi e lasciarmi? Certo che può, se non ha visibilità, se non viene coinvolt* se non può crescere.

Questo è il trucco o meglio, la chiave di volta e di svolta: far pagare un duro prezzo a chi vuole crescere ma dargli una visibilità e opportunità importante per cui non abbia voglia di guardarsi in giro cercando altro.

Quanto ci vuole per riuscirci?

Anni, anni e lo ripeto: anni, tanti più anni quanto più importante è la competenza da trasferire.

Lo so che è difficile da fare, ma è l'unico modo, per far crescere in modo lecito un'azienda.

Nella tua organizzazione, come funziona?

Il mantra di questo post è: allievobloccatimavaffanculo

Per oggi è tutto.

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