L’elefante e il paletto: il nostro vincolo autolimitante

L'elefante e il paletto: il nostro vincolo autolimitante. Hai presente la triste immagine del gigantesco elefante incatenato a un piccolo paletto mentre attende di fare il suo numero al circo? Quante volte l'abbiamo vista.

Com'è possibile?

Com'è possibile che questo possente animale non alzi semplicemente la zampa andandosene tranquillamente per i fatti suoi? Si potrebbe pensare: non se ne va perché è ammaestrato, certamente, ma se è ammaestrato perché devono tenerlo legato? No, non può essere la spiegazione. Quindi? Probabilmente l'elefante, da piccolo cucciolino è stato sempre legato a quel paletto. Legato quando non aveva la forza sufficiente per alzare la zampa e far volare via il paletto. Si è convinto di non poterlo fare, mai e continuano a farglielo credere, non gli altri, le sue seghe mentali. Ora che è enorme e potrebbe facilmente liberarsi rimane prigioniero: delle sue credenze e delle esperienze che lo continuano a tenere imprigionato al paletto.

Quindi?

Non so se questa deduzione è corretta nel caso tristissimo dell'elefante, ma penso che lo sia nei nostri casi. Quante volte rimaniamo bloccati dalle nostre credenze e dalle nostre esperienze passate? Quante volte siamo noi gli unici nemici di noi stessi? Le paure immaginarie sono seghe mentali e sono tipiche dei bambini. L'adulto ha solo paure reali. Una paura è reale quando è di fronte a te. Non quando immagini che sia. Il mantra di oggi è: senza paura, scateniamo il possente elefante che è in ognuno di noi e alziamo la zampa, in cammino. Buona giornata.#forzaonorecolore
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