Obiettivi, gli unicorni della produttività

Obiettivi, gli unicorni della produttività

Si parla e si sparla di obiettivi, ci avviciniamo all'inizio dell'anno ed è doveroso affrontare il tema degli obiettivi su cui ci intortiamo quotidianamente perché corsi di formazione, libri, seminari, io, ci insegnano che devono essere scritti e soprattutto, devono essere:

  • Specifici
  • Misurabili
  • Ambiziosi
  • Realizzabili
  • Tempificati

L'acronimo SMART è negli incubi di ognuno di noi che si trova tutti i giorni a doversi destreggiare con budget, vendite, marketing e risultati da portare.

Io personalmente da quando ho iniziato ad avere disciplina su questo tema ho trovato tanti benefici che mi hanno aiutato ad orientarmi, ad essere settato, a sapere in modo analitico e non di pancia, quello che faccio di buono e quello che devo migliorare.

Ho letto un libro

Come scrivo qui sopra, ci sono tantissimi modi per organizzare gli obiettivi e non c'è la scienza esatta di come farlo.

Ma in questi giorni, ho studiato un libro che ti suggerisco, si intitola "Rivoluzione OKR" l'autore è John Doerr e lo puoi trovare cliccando qui

E' un libro che si legge velocemente, non è un libro tecnico ma offre diversi case history di successo di grandi aziende che però, penso, possano essere di riferimento anche per noi piccoli.

La capacità di definire bene i nostri obiettivi è secondo me fondamentale e questo libro ci racconta come poterlo fare meglio, perché spesso, mi sono accorto, anche io personalmente, sia per me che con i miei clienti, che la difficoltà di riuscire a definire gli obiettivi con chiarezza, diventa bloccante.

Ti riporto un esempio che troverai nel libro per spiegare cosa intendo, lo trovi nel paragrafo qui sotto.

C'è obiettivo e obiettivo

  • Obiettivo debole: Vincere la gara automobilistica Indy
  • Risultato chiave: aumentare la velocità sul giro
  • Risultato chiave: ridurre la durata dei pit stop
  • Obiettivo medio: Vincere la gara automobilistica Indy
  • Risultato chiave: aumentare del 2% la velocità media sul giro
  • Risultato chiave: ridurre di un secondo la durata media del pit stop
  • Obiettivo forte: Vincere la gara automobilistica Indy
  • Risultato chiave: aumentare del 2% la velocità media sul giro
  • Risultato chiave: ridurre di un secondo la durata media del fit stop
  • Risultato chiave: ridurre del 50% gli errori nei pit stop
  • Risultato chiave: esercitarsi un'ora al giorno nei fit stop

Come puoi vedere l'obiettivo è sempre lo stesso, ma sono i risultati chiave che cambiano e lo rendono debole, medio o forte.

Nell'obiettivo debole abbiamo cose generiche, io le chiamo buone intenzioni.

Nell'obiettivo medio ci sono punti specifici misurabili, determinati da numeri da raggiungere

Nell'obiettivo forte ci sono anche le attività da fare per poter ottenere il risultato, si sono aggiunti due risultati chiave in più.

La gara è la stessa, le macchine sono simili, è l'approccio che fa la differenza e la costanza nel volerci misurare con numeri, non con la pancia come solitamente tendiamo a fare.

Mi auguro di averti dato spunti utili per la tua pianificazione e programmazione. Ci vediamo in pista.

Il mantra di questo post è: esseremaniacideinumerifaladifferenza

Per oggi è tutto.

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