Responsabilità e potere

Responsabilità e potere

Non ci sono segreti, se vogliamo ottenere risultati dobbiamo assumerci la responsabilità di ottenerli, prima di averli raggiunti. È semplice, ma molto difficile da fare.

Questo è il grande ostacolo da superare per crescere in azienda se siamo dei junior o se siamo alle prese con un passaggio generazionale: assumerci la responsabilità di raggiungere dei risultati senza avere il potere del ruolo che vogliamo andare a ricoprire.

Nessuno è così pazzo da darmi il potere di decidere se non sono all'altezza di un ruolo, se non ho le competenze e l'esperienza per ricoprirlo in modo adeguato.

Molto spesso vedo persone che mi dicono "Quando sarò il direttore commerciale", "Quando sarò il direttore generale", "Quando sarò al posto di mio padre o mia madre" allora si, quando potrò decidere io le cose saranno diverse. Bugia, è un grande inganno che facciamo a noi stessi.

Il grande inganno

Questo è il grande inganno: se penso di assumermi la responsabilità quando avrò potere, fallirò miseramente. Molti ci credono, ingannandosi da soli.

La responsabilità del risultato me la devo assumere ora che non ho ancora il potere.

L'atteggiamento e il comportamento del ruolo che voglio ricoprire lo devo iniziare ad esercitare adesso, che sono ancora un junior: questo mi porterà a far crescere le mie competenze e la mia autorevolezza anche nei confronti di chi mi dovrà investire del ruolo. Siano essi i genitori che devono passare il timone dell'azienda che i miei superiori che devono decidere se farmi crescere in azienda dandomi ruoli di maggiore responsabilità.

Non posso essere un bimbominchia ad interim in attesa che dall'alto arrivi l'investitura ufficiale, perché se ragiono così sarò certamente investito: da un tram che mi butta fuori dall'azienda.

Regole chiare e percorsi di crescita

Chi ha la responsabilità di farmi crescere deve prevedere dei percorsi di crescita e affiancamento per permettermi di acquisire le competenze che mi servono perché, come si dice: nessuno nasce imparato.

Io che voglio crescere devo mettermi a disposizione e cambiare il mio atteggiamento oggi. Pagando il prezzo che c'è da pagare, perché se vuoi crescere, in qualsiasi organizzazione, c'è sempre un pezzo da pagare.

L'alternativa è non assumersi le giuste responsabilità e continuare ad essere un eterno Peter Pan.

Nessuno può biasimarmi se voglio essere un eterno Peter Pan, ma solo se non pretendo niente, se mi basta rimanere al mio posto, non avendo velleità manageriali o gestionali.

Se sei un senior che mi stai leggendo: noi non possiamo fare cambiare le persone, è impossibile. Sono le persone che cambiano prendendo decisioni autonome.

Possiamo aiutarle a prendere decisioni facendo discorsi chiari e prevedendo percorsi di affiancamento e supporto, questo si, lo possiamo e dobbiamo fare ma dipende da loro decidere, non da noi.

Il cambiamento è sudore, se lo decidiamo noi è sostenibile, se ce lo impongono gli altri no.

E' semplice, ma molto difficile da realizzare.

Che tu sia sia un junior o un senior: cosa stai facendo al proposito per garantire la crescita e la continuità della tua azienda?

Il mantra di questo post è: lapaperanongalleggiasenonpedalo

Per oggi è tutto.

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