Riflessione del 1° maggio

A volte non conosciamo l'origine delle festività di cui godiamo. Qui potete leggere cosa ci dice Wiky di questa festività  Non è un bel periodo per il lavoro, non lo è per gli imprenditori che lo devono creare ma che vivono difficoltà inimmaginabili, ostacoli a volte quasi insormontabili e, soprattutto nel nostro paese, leggi e balzelli che affossano la competitività e rendono il mestiere dell'imprenditore una vera impresa, ai limiti della sopportazione umana.

Non è un bel periodo nemmeno per i lavoratori che vedono contratti bloccati, avanzamenti fermi e situazioni stagnanti in cui sono chiamati a fare sacrifici che ci riportano, paradossalmente, all'inizio della rivoluzione industriale. Non è purtroppo un bel periodo per chi lo sta cercando un lavoro, una volta, quando io iniziai a lavorare era sufficiente aver voglia di lavorare per trovarlo, un lavoro. Oggi no, oggi trovare un lavoro è un lavoro, non esiste più la sicurezza di niente e tutto è precario e instabile, soprattutto il lavoro.

E' il mercato che ha deciso così? E' il governo che ha deciso così? E' la crisi che ha deciso così? Non importa chi ha deciso, è successo, viviamo in un mondo e in un periodo storico così. Non è con le parole che cambiamo le situazioni ma le parole servono a riflettere.

Siamo tutti sulla stessa barca: imprenditori e lavoratori, checchè ne dicano i sindacati che, come organizzazione, sono diventati, secondo me, anacronistici e desueti. Lo dico da ex dipendente iscritto al sindacato a inizio degli anni 80 e lo dico da imprenditore: desueti e anacronistici, in relazione ai tempi in cui viviamo.

Sindacati, lavoratori e imprenditori dovrebbero comprendere che il patrimonio di tutti è l'impresa che è una casa comune che, essendo competitiva, permette a tutti di vivere e di creare posti di lavoro per chi un lavoro oggi non lo ha.

Non ho una ricetta magica in tasca, non esistono ricette magiche e non sono certo quelle di Briatore che, degno del miglior Crozza, insulta la gente che ha redditi bassi e imprenditori che tutti i giorni lottano per tenere aperta la propria azienda, per fantasticare di un mondo di super ricchi che visitano il nostro paese in ascensore salendo e scendendo dagli elicotteri, mentre sorseggiano champagne e portano a passeggio aragoste ammaestrate da 150 kg.

Il patrimonio di tutti è l'impresa: un organismo vivo che rischia tutti i giorni di essere spazzato via da un mercato sempre più liquido e incomprensibile. L'impresa: che soffre o prospera a seconda dei momenti e che deve diventare non un luogo di lavoro ma uno strumento che ci permetta di vivere, tutti.

Buon 1° maggio a tutti noi, lavoratori e imprenditori che comunque, nonostante tutto, cerchiamo di fare andare bene le cose. #forzaonorecolore

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