La competenza, il polipo, il pianoforte?
Cosa c'entrano tra loro?
Parecchio. Ti racconto una storia: dopo averci pensato tanto, troppo, alcuni giorni fa ho deciso di iniziare a prendere lezioni di pianoforte.
E' tanto tempo che questa cosa mi frullava in testa ma non mi ero mai azzardato a farlo.
Sai com'è: non hai mai suonato, non sai leggere la musica, hai 56 anni, ma cosa ti sei messo in testa, ma dove vuoi andare, e tante altre bellissime frasi invalidanti che mi sono creato nella testa, per tanto tempo.
Poi, però, ho detto basta: inizio e lo faccio.
Mi sono cercato un'insegnante che avesse voglia di sopportarmi e la scorsa settimana ho iniziato.
Alla prima lezione ho conosciuto Poli, il polipo.
L'insegnante dice, tu fai e stai muto
L'insegnate dice, tu fai e stai muto: questo è il mantra che mi sono ripetuto quando ho visto Poli il Polipo.
Il manuale per i bambini di 8 anni da studiare e con cui allenarmi, io 56 anni, mi sono trovato catapultato nella mia infanzia con immaginette e paroline semplici semplici.
Alla prima pagina mi sono ritrovato questo benvenuto: Ciao Bambini!
Cosa ho provato? Meraviglia e voglia d'imparare e, incredibilmente, non mi sono sentito ridicolo, nemmeno un pò.
L'insegnate dice e tu fai, se vuoi acquisire competenza, senza discutere, senza essere presuntuoso o saccente.
Il livello di competenza decide quanto vali per il mercato
In questo caso il mio livello di competenza mi dice che, per quanto riguarda il pianoforte, io valgo meno di una cippa andata a male.
Ne sono consapevole e per acquisire competenza è necessario iniziare dalle basi, come un bambino.
Quante volte noi pretendiamo di valere qualcosa senza avere la minima competenza?
Quante volte noi pretendiamo che le nostre persone siano "imparate" solo perché abbiamo dato loro due istruzioni messe in croce mentre, pensando ai fatti nostri, passavamo tra i banchi di lavoro sibilando due dritte incomprensibili?
Quante volte pensiamo che le persone imparino semplicemente per via osmotica o esoterica o grazie alla semplice imposizione delle mani?
Nelle nostre aziende, nel nostro metodo di trasferimento di competenze abbiamo un manuale tipo quello di Poli il polipo, con cui insegniamo le basi?
Acquisire competenza
Io non posso pensare di suonare una sinfonia di Mozart dopo cinque lezioni di pianoforte e probabilmente in breve tempo non riuscirò nemmeno a suonare decentemente "Fra Martino campanaro".
Ho iniziato questa avventura dalle basi, è un pò frustrante, ma mi ci applico perché voglio riuscirci e ho chi sa come fare a farmi riuscire e mi insegna.
Mi insegna avendo pazienza, come si fa con i bambini alle prime armi. E' semplice, ma molto difficile da metabolizzare.
Io ascolto, provo, non discuto, eseguo. Se sbaglio vengo corretto, ascolto, riprovo, non discuto, eseguo.
Fino a quando dovrò eseguire ascoltando, correggendo e riprovando?
Fino a che non avrò raggiunto il livello di competenza per cui l'insegnante deciderà, a suo insindacabile giudizio, di farmi fare qualcosa in più: è lei che insegna, io imparo e non discuto.
Mi auguro di passare dal livello polipo a quello di branzino o orata anzi, spero di riuscire ad arrivare presto al livello marmotta di scoglio, ma non lo deciderò io il momento del passaggio a un livello più alto, lo deciderà la mia competenza raggiunta su insindacabile giudizio dell'insegnante.
Se siamo noi a dover formare e addestrare le nostre persone, cosa stiamo facendo per farlo in modo ottimale? Manuali, procedure, mansionari e tutti gli altri ammennicoli che solitamente vengono tirati fuori solo per passare le ispezioni degli enti certificato della qualità, sono l'equivalente di Poli il Polipo. Riflettiamoci.
Se tu sei quello che deve imparare: com'è il tuo livello di disponibilità, di entusiasmo e passione nel voler apprendere nuove competenze? Senza discutere, facendo quello che c'è da fare, affidandoti a chi ne sa più di te ed è disponibile a prenderti sotto braccio accompagnandoti verso la competenza?
Sia acquisire che trasferire competenza è un percorso, lungo e accidentato, non una corsa breve e lineare.
Ci vuole tempo, che è determinabile per ogni mansione: questo tempo si chiama "curva di apprendimento" e noi, come imprenditori dobbiamo averlo ben chiaro in mente.
Ci sono curve di apprendimento brevi, qualche settimana o qualche mese, per le mansioni più semplici e curve di apprendimento più lunghe, anche diversi anni, per le mansioni più complesse.
Per esempio, nel mio lavoro, la curva di apprendimento per arrivare a un livello senior è di circa cinque anni e non finisce mai, dopo cinque anni puoi pensare di lavorare in autonomia ma devi continuare a formarti e imparare, sempre.
A chi vuole lavorare con me lo dico, dall'inizio, perché se non siamo chiari su questi punti fondamentali, rischiamo di illudere le persone o di dare false aspettative di crescita.
La lunghezza del tempo della curva di apprendimento dovrà definire anche il livello di riconoscimenti e retribuzione che dovrà avere il nostro collaboratore man mano che cresce la sua competenza.
Anche su questo dobbiamo riflettere e organizzarci di conseguenza: non possiamo avere persone formate e competenti per mansioni di alto livello senza mettere mano a incentivi sia soft che hard.
Prendiamoci cura dei nostri collaboratori e della loro crescita e soprattutto ricordiamoci che facendoli crescere, cresceremo anche noi.
Il mantra di questo post è: poliilpoliposenzapatateoggimiinsegnaenonmelomangio
Per oggi è tutto