Le statistiche sono la bussola
Una cosa che non puoi misurare semplicemente, in termini aziendali, non esiste.
Sono d'accordo al 110% con la frase che leggi qui sopra.
Tutto è misurabile e tutto può essere messo sotto statistica.
Anche il clima aziendale è misurabile: in un'azienda in cui c'è un clima schifoso, ci sono più errori, più conflitti che rallentano i processi, più errori banali che si ripetono nel tempo.
Metti a posto il clima e vedrai che le statistiche cresceranno.
Non è un'opinione, lo posso dire con trent'anni di fanatismo per i dati alle spalle.
Le statistiche non ti ingannano, se non le tarocchiamo sono in grado di permetterci di prevedere il futuro.
Cosa legge un statistica?
Passato?
Presente?
Futuro?
Una statistiche che legge il passato non serve a niente perché appunto, è passato.
Il presente non esiste, perché mentre mi stai leggendo, è già passato.
Una statistica deve potermi permettere di prevedere il futuro analizzando i dati del passato.
Il dato della statistica in se non ci dice nulla: non è il valore del venduto che mi dice cosa succederà nei mesi a venire.
Sono le statistiche sottostanti al numero principale che mi dicono come sto lavorando: i sotto prodotti.
Cos'è un sottoprodotto?
E' il dato, misurabile, che forma il prodotto, mi spiego meglio, facendoti l'esempio di un venditore:
- il venduto è la statistica che chiamiamo "prodotto", il grafico su cui partono i cazziatoni o vengono erogati i premi. Per poter prevedere il futuro però mi serve sapere cos'è successo prima del "venduto"
- un appuntamento fatto è un sottoprodotto
- un appuntamento preso è un sottoprodotto
- una banca data elaborata è un sottoprodotto
- una banca data reperita è un sottoprodotto
Manca qualcosa?
Si, manca
il tempo di produzione: quel numero cioè che mi dice, statisticamente, quanto tempo intercorre tra l'inizio dell'attività, ad esempio l'elaborazione della banca dati e la chiusura del contratto.
Questo tempo varia da un settore merceologico a un altro, da un tipo di prodotto a un altro, da un tipo di vendita a un'altra, ma in ogni azienda è tipico, è misurabile.
Le statistiche ci permettono di poter lavorare in modo scientifico:
- posso prevedere il livello delle vendite che avrò
- posso definire la curva di apprendimento e il tempo per far diventare autonomo un collaboratore
- si può simulare un andamento di efficientemente di una produzione, di qualsiasi cosa.
Ma per poter usare le statistiche devo iniziare a raccogliere dati, analizzarli, investirci del tempo per capirli e determinare i correttivi che mi servono per farli variare a mio favore.
Guarda questa statistica:
E' la statistica delle visite a questo blog.
Per due anni ho lasciato il blog, consapevolmente, inattivo, per scelte di comunicazione diverse che avevo fatto, per dedicarmi ad altre attività di promozione, il blog, in questi due anni, ha sempre navigato in un limbo, un pò di lettori tutti i mesi, ma piatti, senza crescita.
Da settembre ho iniziato a scriverci nuovamente con regolarità e "incredibilmente" le statistiche hanno iniziato ad alzarsi, non in modo esagerato, ma in modo costante.
Se smettessi di scriverci tornerebbero ad abbassarsi, è naturale che sia così.
Le statistiche non ti fanno scoprire l'acqua calda ma ti dicono se, lo sforzo che stai facendo, porta risultati o se stai girando come un criceto nella ruota.
Io potrei anche scrivere articoli tre volte al giorno, ma, se nessuno li legge, sprecherei tempo, non trovi?
La statistica mi permette di vedere, in tempo reale, cosa succede quando pubblico un articolo, i tempi di reazione del sito in merito a quello che scrivo, gli orari in cui mi conviene pubblicare, quali sono gli argomenti che "prendono" di più e così via.
Con la statistica posso predisporre il mio piano editoriale con una ragionevole affidabilità.
Vale per il sito, vale per le vendite, vale per qualsiasi cosa su cui io debba portare un risultato: una statistica mi dice se sto ottenendo risultati, come e dove posso migliorarmi o se sto perdendo tempo raccontandomela.
Però ...
Però ancora troppe persone e aziende sono allergiche alle statistiche, pensano che siano dei sistemi di controllo e non di aiuto, anche per colpa di noi imprenditori che spesso, non spiegando, non formando, non facendo vedere l'importanza dei dati per l'ottenimento dei risultati, effettivamente, usiamo le statistiche come sistemi di controllo.
Sei un imprenditore?
Un professionista?
Un venditore?
Ecco, se appartieni a queste categorie e non ami i numeri, i dati e le statistiche, mi dispiace per te, ma stai sprecando tanto tempo e tante energie e, molto probabilmente, stai rendendo a meno del 50% delle tue possibilità.
Non ci credi? Parliamo quando vuoi e confrontiamoci sul tema.
Qual è il sistema statistico che usi?
Quali sono i parametri che tengo sotto controllo? Con che frequenza? Quali sono i correttivi che metto in atto quando un numero non torna?
Proviamo a rispondere a queste domande, per sapere se approcciamo la nostra attività su base professionale o amatoriale.
Il mantra di questo post è: nonumerinorisultati
Per oggi è tutto