Non siamo in guerra è solo un corona virus

Le parole sono importanti, l'uso che ne facciamo ancora di più.

Anche io ho sbagliato, in alcuni articoli di qualche settimana fa, a definire, quella contro il corona virus una guerra, mi scuso per questo.

Non è una guerra quella che stiamo vivendo.

Certo, è un'epidemia gravissima, siamo nel mezzo di una crisi che non avevamo mai vissuto, ci sono e ci saranno conseguenze economiche impattanti.

Ma non è una guerra.

Le guerre distruggono le infrastrutture, le fabbriche, le case, qui non si sta distruggendo niente.

Un terremoto, un'alluvione, una catastrofe naturale, possono essere paragonate a una guerra, non il covid-19.

Io non ho mai vissuto una guerra o un terremoto devastante, ma posso immaginarlo, ne esci distrutto dal punto di vista psicologico, fisico e materiale: la tua casa non c'è più, la tua azienda rasa al suolo, le infrastrutture polverizzate.

Se hai vissuto una guerra vera o una catastrofe naturale non dormi per anni, vivi con la paura costante e un senso d'ansia difficile da far sparire, immagino, ma non l'ho mai vissuto.

Cammini per la strada, perché sei costretto a farlo, con la paura che ti sparino addosso, che cada una bomba, che arrivi una nuova scossa.

L'impatto sul fisico, sul morale e sull'economia di una guerra è una cosa completamente diversa rispetto a quello che stiamo vivendo oggi.

Siamo sicuri in casa

E' vero, stare in casa rincoglionisce, non andare a lavorare crea turbe, preoccupazioni e impatti sulla nostra sicurezza finanziaria. E' vero.

Ma provate a parlare con chi ha vissuto davvero una guerra o una catastrofe naturale di proporzioni importanti.

Una guerra distrugge tutto, oltre alle vite.

Il corona virus porta via delle vite, non distrugge niente.

Non è cinismo

Non è cinismo, ma io, come te che mi leggi, sono comodamente seduto in casa, in questo momento sto scrivendo, leggendo, studiando, ridendo.

Faccio gli aperitivi in chat, sono diventato cintura nera di serie TV, ho riscoperto quell'app che mi fa fare ginnastica, ho tempo per me e per chi mi sta vicino.

Certo, non è una vacanza, ma sicuramente non è una guerra.

Certo, tanta gente muore e chi ha dei parenti che sono morti per il corona virus sta vivendo una tragedia, ma non è una guerra.

Ricordiamocelo.

Facciamoci trovare pronti

Sono passati pochi giorni dall'inizio dell'epidemia, tutto è fermo, ma sono passati pochi giorni, e tra pochi giorni sarà finita.

Sarà finita e le nostre case saranno in piedi, i nostri stabilimenti efficienti e produttivi sono pronti a ripartire, le nostre strade funzionano, l'elettricità c'è, i ponti sono in piedi.

Basta girare la chiave d'accensione e partire.

Facciamoci trovare pronti.

Studiamo, formiamoci e facciamo piani per il futuro che sta per incominciare, incomincia subito.

Chi in questi giorni ha lavorato per il suo futuro avrà una marcia in più, chi si è lamentato, ha pianto, si è disperato, ma non ha fatto niente di concreto per cambiare alcuni paradigmi professionali, se non impigrirsi e pensare di essere in vacanza, è fregato.

E' fregato non dal corona virus, ma dalla sua stupidità e indolenza e dalla velocità con cui ripartirà tutto, proprio perché non siamo in guerra e tutto è pronto per permetterci di ripartire.

Se, in questo mese, solo un mese in cui sono cambiate tante cose, non abbiamo fatto niente per noi, per il nostro miglioramento, per acquisire nuove competenze e stil professionali, potrebbe essere troppo tardi, perché qualsiasi cosa pensiate, è questione di pochi giorni e, per fortuna, ripartiremo.

Il mio non è stupido ottimismo, è sano realismo, qual è il tuo punto di vista?

Il mantra di questo post è: non unaguerraèunvirus

Per oggi è tutto.

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