Smartworking e telelavoro non confondiamoli

Leggo, in questi giorni, molti articoli e diverse polemiche sullo smartworking e sul telelavoro e su come queste due modalità produttive cambieranno la vita dei lavoratori, ma secondo me c'è un pò di confusione su cosa effettivamente sono.

Voglio dire anche la mia, iniziando a fare un pò di chiarezza: smartworking e telelavoro non sono la stessa cosa e si sta facendo un pò di confusione nel merito.

Attenzione: quello che leggerai è il mio punto di vista, non sono né un legislatore né un giuslavorista, è l'idea che ho io di queste due modalità di lavoro.

Vediamo le differenze

Cito da wikipedia :"Lo smart working o lavoro agile è una modalità di esecuzione del lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti , anche con forme per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario e luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa".

  1. "Smart Working significa ripensare il telelavoro in un’ottica più intelligente, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario lasciando alle persone maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Autonomia, ma anche flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia diventano i principi chiave di questo nuovo approccio.
  2. quella fornita dal Chartered Institute of Personnel and Development: "Il lavoro agile è un approccio all’organizzazione del lavoro finalizzato a guidare una migliore efficacia ed efficienza nel raggiungimento degli obiettivi attraverso la combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, puntando sull’ottimizzazione degli strumenti e delle tecnologie e garantendo ambienti di lavoro funzionali ai lavoratori."

Cito da wikipedia: "Il telelavoro può essere inteso come un modo di lavorare indipendente dalla localizzazione geografica dell'ufficio o dell'azienda, facilitato dall'uso di strumenti informatici e telematici e caratterizzato da una flessibilità sia nell'organizzazione, sia nella modalità di svolgimento. Non va confuso con il lavoro agile in cui la prestazione lavorativa è svolta senza una postazione fissa"

Il telelavoro è molto più di una tecnica per delocalizzare gli uffici: esso permette di liberare il lavoro dai vincoli spaziali e temporali, e, di conseguenza, le persone possono scegliere dove, quando e come lavorare. Spesso il telelavoro è un misto col lavoro tradizionale e richiede la presenza fisica in ufficio alcune volte alla settimana o al mese, oltre all'impegno a telelavorare entro un intervallo di orari flessibile -ma comunque limitato e non a completa discrezione del lavoratore-, in cui il lavoratore deve essere reperibile.

Il telelavoro non è una professione, né un mestiere: chi telelavora resta comunque un traduttore, o un programmatore o qualsiasi altro tipo di professionista; tuttavia, per svolgere i suoi compiti, non dovrà più recarsi in ufficio per le classiche otto ore lavorative, perché il suo posto di lavoro sarà localizzabile ovunque ci sia una connessione alla rete aziendale o la possibilità di inviare file e messaggi.

Quindi?

Per la connotazione stessa delle differenze tra telelavoro e smartworking, dal mio punto di vista, penso che le nostre aziende, anche quelle piccole, possono pensare di attuare, anche a seguito delle esperienze fatte dopo il lock down delle forme di telelavoro, certamente ci sono delle funzioni che possiamo permetterci di non avere in ufficio tutti i giorni.

Sono veramente poche, a mio avviso, le aziende in cui lo smart working è possibile, penso a qualche azienda di software o lavori simili.

Lo smart working pur essendo annoverato come lavoro subordinato lo vedo più come una modalità di lavoro dell'imprenditore, del professionista, del venditore, del top management che lo ha sempre applicato anche quando non si sapeva nemmeno che esistesse questo termine inglese.

Lavorare da soli da casa non esiste

Per me, sarò un dinosauro obsoleto, lo smart working, nella mia azienda, non esiste: io ho bisogno di incontrare il team, di vederci, non posso pensare che facciamo solo della call mentre io sono a Cesano Boscone , tu a Barberino del Mugello e lei a Settimo Torinese.

Perché certamente sarebbe bello dire: io in Polinesia, tu alle Barbados, lei in Nepal e ci vediamo tra una meditazione e l'altra, uno studio sull'arte del Sitar e un'esplorazione del reef, bello ma poco realistico. Questi sono modi di vivere riservati a poche categorie professionali tipo i nomadi digitali che tipicamente però sono dei free lance o dei liberi professionisti.

Perché lo smart working ci permette questo: essere dove ci pare, lavorare quando e come ci pare, e dover solo garantire un risultato, un lavoro un pò alla Robinson Cruise moderno in contatto con il mondo solo se ci va e certamente quando devo consegnare il file con il risultato del lavoro.

Le differenze sono evidenti: lo smart working, per certe categorie professionali, che nel 90% dei casi non appartengono al mondo dei subordinati, è sempre esistito, anche quando internet non esisteva, si chiamava: lavoro sempre, da ogni parte e stacco se posso permettermelo.

Chi fa impresa o ha una partita iva sa molto bene a cosa mi riferisco.

Io sono campione del mondo di smart working, cintura nera XI Dan con doppio avvitamento.

Il telelavoro ora, finalmente, può essere smarcato e sdoganato: penso ad alcune funzioni amministrative, progettuali o di programmazione. Lavorare qualche giorno alla settimana da casa, nel rispetto delle regole e dei contratti, può giovare sia all'azienda che al lavoratore e questo lock down lo ha dimostrato.

Il trucco

Non vorrei che qualcuno pensasse di ciurlare nel manico: faccio lavorare la gente da casa, così lavora di più e gli posso rompere le scatole a qualsiasi ora del giorno e della notte perché tanto è a casa pagandola sempre otto ore, questo non è smart sworking: è sfruttamento.

Oppure, lavoro da casa, mi faccio i fatti miei, vado in montagna quando mi pare e poi si vedrà: questo non è smart working, è truffa.

Quindi, se sei un imprenditore e pensi che sia utile sia per te che per i tuoi collaboratori, utilizzare il tele lavoro, ci sono leggi e regole da rispettare e io penso che ne possa valere la pena ma non confondiamolo con lo smart working che è tutt'altra cosa.

Le parole sono importanti e conoscerne la differenza aiuta a non avere fraintendimenti, se proprio vogliamo usare l'inglese usiamo il termine corretto che non è smart working ma remote working o working from home, fa meno figo e intelligente, ma rende l'idea.

Il mantra di questo post è:telelavorosismartworkingmah

Per oggi è tutto.

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