Leader o manipolatore?
Leader o manipolatore?
Tutti e due sono molto bravi a farsi seguire dalle persone.
Sia l'uno che l'altro hanno imparato ottime tecniche di comunicazione e sono affascinanti nel loro modo di fare.
Ambedue possono avere un tono molto alto e grande carisma.
La differenza tra i due nei modi non c'è, è solo nella sostanza, celata attentamente dal manipolatore.
Sostanzialmente possiamo dire che:
Il leader ci fa lavorare insieme a lui per un vantaggio che sarà di tutti e due
Il manipolatore ci fa lavorare insieme a lui per un vantaggio che sarà solo suo.
Tutti vincono con il leader.
Con il manipolatore vince solo lui, almeno per un pò, fino a che non viene sgamato.
C'è un pensiero, attribuito ad Abramo Lincoln che mi piace molto in relazione a questo tema: "Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo".
E' solo questione di tempo?
No, perché, dal mio punto di vista ci sono manipolatori che prosperano e continuano a vivere bene sempre, perché sono molto bravi, dei grandi professionisti nel loro modo di fare, cambiano le persone intorno a loro ma loro resistono.
Come fare ad accorgersi se abbiamo a che fare con un leader o un manipolatore?
Non è semplice, non sempre si riesce anche perché può succede che a volte, anche noi stessi, magari, paradossalmente anche inconsciamente, ci siamo trovati in un ruolo o nell'altro, io sicuramente.
Non ho la ricetta o la soluzione posso solo dire che, alla lunga te ne accorgi.
Te ne accorgi quando inizi a sentirti a disagio, quando metti in discussione certezze che fino al giorno prima per te erano assiomi. Quando ti senti sbagliato, magari nel posto giusto, ma tu sbagliato.
Come fare a capire se io sono un manipolatore?
Può sembrare paradossale ma a volte, come ho scritto, può succedere che anche noi, magari all'inizio inconsciamente, possiamo essere dei manipolatori, convinti di lavorare insieme agli altri per dei vantaggi comuni per accorgerci poi che in realtà così comuni non sono.
Come fare per non trasformarsi in manipolatori seriali?
Anche in questo caso non ho una ricetta certa ma un suggerimento si.
Mettiamoci davanti allo specchio e guardiamo negli occhi chi ci guarda dall'altra parte facendoci questa domanda:" Posso andare fiero e a testa alta, nonostante gli errori che posso fare, di come mi sto comportando, sono eticamente a posto?".
Lo so, parlare di etica è molto complicato, ma l'etica è un fatto personale, ognuno di noi ne può avere una visione diversa in quanto rappresenta i nostri valori, quello per cui, ognuno di noi, è disposto a pagare prezzi anche molto alti.
Quello che per me è etico e giusto può non esserlo per te, è un fatto, è così.
Come faccio a sapere se mi comporto in modo etico?
C'è un metodo molto semplice, direi scientifico, vecchio come il mondo, raccontato in tutte le principali religioni che io, pur essendo agnostico, condivido pienamente.
Il metodo è sempre quello dello specchio, mi ci metto davanti e faccio questa domanda alla persona che mi sta guardando: "Ma io, se quello che sto facendo, o evitando di fare, quello che sto dicendo o evitando di dire, fosse fatto a me, sarei contento?".
Se la risposta è un si, sonoro e deciso, ecco, sono a posto con me stesso, posso andare avanti, indipendentemente da quello che possono pensare gli altri.
Se invece, la risposta è un: "No, non sarei contento se gli altri facessero a me quello che sto facendo io", ecco, in questo caso saprei che il mio non è un comportamento corretto e dovrei smettere di adottarlo.
E' semplice, banale, non è un precetto religioso, è un semplice precetto di vita.
Perché ho scritto questo post? Per ricordarmi sempre che solo io, nessun altro, posso essere giudice di me stesso sulle questioni etiche, proprio per questo è così difficile farlo.
Per ricordarmi che non esistono giustificazioni o scuse per la persona che mi guarda dallo specchio, lui sa esattamente chi sono.
Il mantra di questo post è: facciamoiconticonnoistessisempre
Per oggi è tutto.