Non cercare il come trova il perchè comunicando

Non cercare il come, trova il perché comunicando. Mi trovo spesso a confrontarmi con imprenditori e persone  che cercano i modi per fare le cose: cercano il come, raramente il perché. Si lavora sui processi, si programmano le attività, si stendono i budget, si elaborano le strategie e ci si scanna sui risultati che non arrivano.

Perché i risultati non arrivano?

E' successo anche a me, recentemente: incaponirmi per mesi nel cercare soluzioni, nel provare approcci diversi, nel blandire, nell'arrabbiarmi, nel cercare di coinvolgere, nell'evitare di coinvolgere, nello sperare, nel maledire, nel tirarsi giù i pantaloni abbozzando, nel tirarsi su le maniche per cercare di fare andare bene le cose, nel sentirsi come il criceto nella ruota, nell'ammalarmi di malattie psicosomatiche, nel prendere decisioni che impattano pesantemente sulla vita. E' successo anche a me, succede a molti, succede spesso. Sono giunto a questa riflessione: i risultati non arrivano perché si cerca di lavorare sul come e non sui perché, tralasciando la comunicazione. Cosa significa? Sembra lapalissiano ma non lo è: sono i perché a muovere le persone, i loro perché, non i miei e posso scoprirli solo comunicando. Vale quando si vende qualcosa: trova il perché e conquisterai il cliente. Vale quando si vuole "vendere" un'idea a qualcun altro, trova il suo "perché", non spiegargli il come. Il come: Il come è la modalità con cui devo lavorare: le procedure, i mansionari, le tecniche. Tutta l'infrastruttura che mi permette di esprimermi al meglio. Nel come sono incluse le tecnologie, i modelli organizzativi, l'hardware e il software che abbiamo a disposizione per lavorare al meglio. Il come è rappresentato da cose solitamente tangibili. Misurabili.

Il perchè:

Il come però, non funzionerà se non c'è il perché. Ognuno ha il suo perché: perché voglio far parte di questo gruppo, perché voglio fare quello che faccio, perché voglio cambiare questo o implementare quell'altro, perché, prima di tutto. I perché sono potenti e sono diversi da persona a persona: ci sono i perché del titolare e ci sono i perché dei collaboratori e difficilmente coincidono, ognuno ha i suoi, è naturale che sia così. Se i titolari sono due o più, non tutti i loro perché devono essere necessariamente allineati ma quelli principali, fondamentali e fondanti si. Ci sono alcuni perché che uniscono e altri che dividono, lavorare sui perché significa lavorare sui valori. Non ci sono valori giusti o sbagliati, i valori sono personali, ognuno ha i suoi, i perché ci aiutano a raccontare e far collimare i valori che uniscono piuttosto che quelli che dividono. E' importante confrontarsi e allineare i perché: sono quelli che tengono insieme un gruppo, qualsiasi gruppo, compreso quello famigliare. I perché sono solitamente intangibili, sono dentro la testa delle persone e non possiamo conoscerli se loro non li condividono con noi.

La comunicazione come solvente dei problemi:

Per trovare i perché è necessario avere una buona comunicazione, essere in comunicazione con il nostro interlocutore. C'è una definizione di comunicazione che mi piace molto, moltissimo: la comunicazione è il collante dei sentimenti che tengono insieme le persone le une alle altre dando stabilità al sistema sociale. Ecco, i perché si trovano comunicando e allora si può impattare sui come, senza comunicazione non esiste un gruppo e non esistono scopi comuni, non esistono i perché che uniscono. Comunicare è difficile, è complicato, è problematico, può essere noioso, spesso è frustrante ma è fondamentale. Se non si comunica è inevitabile che ci si allontani e poi, senza quasi accorgersene, ci si trova distanti, troppo distanti per riuscire ad allinearsi nuovamente. Quando io ho fallito ho fallito nella comunicazione, quando vinco, vinco perché la comunicazione scorre potente e scova i perché. Pensaci, probabilmente anche a te è successo.

Quindi?

Oggi ci sono le tecnologie che ci aiutano. I social ci collegano al mondo, i chatbot parlano al posto nostro ma ricorda: i WhatsApp, i social le mail, i bot non ci permettono di comunicare, ci permettono di parlare. Parlare è una cosa completamente diversa dal comunicare. Prendiamoci il tempo per una telefonata, che non è il massimo della comunicazione ma è meglio di una mail. Facciamo una video chiamata, che è meglio di una telefonata ma non rende perfettamente. Viaggiamo per fare una chiacchierata di persona, una litigata di persona, un incoraggiamento di persona, un chiarimento di persona. Prendiamoci il tempo e la voglia di fare chilometri per andare a trovare la persona con cui vogliamo stare in relazione. Ho usato il termine vogliamo e non il termine dobbiamo appositamente. Se dobbiamo stare insieme alle persone o loro devono stare insieme a noi non scopriremo mai i loro perché e ci schianteremo sui come.  Per oggi è tutto: andiamo a caccia dei perché, troviamo i perché,non i come.    
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