Quando il marketing è confusione

Quando il marketing è confusione

Se non abbiamo una strategia, un perché e un piano chiaro, prima in mente e poi sulla carta con un progetto, rischiamo di farci del male, del male veramente.

L'altro giorno sono capitato per caso, in pausa pranzo, in un locale, cercavo un ristorante ma non ho capito dove sono entrato, il locale è questo:

Negozio di materassi o ristorante?

Sono andato in confusione.

Ambiente simpatico, personale gentile, ma qualcosa stona, stona fortemente.

Ma che criticone che sei

No, sono un cliente, confuso, ho chiesto alla ragazza che mi sembrava gestisse il locale: "Sono in confusione, in che posto siamo, cosa si vende qui?"

Una domanda insidiosa, perché se ti faccio una domanda del genere dovresti drizzare le antenne.

La ragazza mi ha detto, guardandomi come se fossi sceso da Marte: "Ma come, è un concept store, Milano, New York, Londra sono pieni di concept store non ne ha mai sentito parlare?"

Certo, ho pensato, Milano, New York, Londra, ma qui siamo in un piccolo comune italiano che wikipedia mi dice essere popolato da ben 15.092 abitanti. Chi può essere interessato a un improbabile concept store dove i materassi si impregnano dell'odore del cibo e il piazzista alla scrivania in fondo vende alla Mastrota?

L'ho pensato, non l'ho detto. Perché non volevo smorzare l'entusiasmo dando consigli non richiesti, ho fatto però quest'altra domanda:" Ma, l'idea di associare i materassi al ristorante, com'è venuta?".

La ragazza mi ha risposto in modo, per me, sconcertante: "La mia famiglia vende materassi, il mio sogno era quello di lavorare nella ristorazione e quindi è normale aver aperto un ristorante che vende materassi".

No, non è normale

Non è normale per niente.

Ci potrebbe essere un perché, a me sconosciuto, per avere un ristorante che vende materassi, ma me lo devi raccontare, mi devi far vivere una storia.

Non puoi mettermi una rete con l'offerta sconto del 15% per festeggiare l'apertura del locale e non puoi mettermi i letti dietro i tavoli in cui mangio se non mi racconti una storia credibile, ma dev'essere molto credibile.

Materassi, cuscini, reti e cibo, a parte l'idea della pennica dopo pranzo se mi metti le brande in penombra, cosa ci incastrano, cosa c'entrano?

Convincimi e tornerò e magari ne parlerò bene anche ai miei amici.

In questo caso no, non mi è venuta voglia di acquistare un materasso e nemmeno di chiedere lumi e dopo aver assaggiato le pietanze non mi è nemmeno venuta voglia di tornarci.

L'amatriciana, non si fa con le cipolle e nemmeno con la pancetta qui puoi vedere un tutorial per fare l'amatriciana, clicca

Si, lo so, non si deve mangiare l'amatriciana in un negozio di materassi, lo so, ma che ci volete fare, mi sono lasciato prendere la mano.

L'idea che mi sono fatto io, mi auguro di sbagliarmi, è che lo sponsor che ha messo il denaro per aprire il ristorante è la famiglia, la quale ha pensato bene di rientrare dall'investimento buttando dentro anche qualche rete e qualche guanciale che così, magari ne vendiamo qualcuno in più.

Certo, io penso male, ma, come diceva qualcuno di famoso:"A pensar male a volte ci s'azzecca"

Qual è il motivo per cui ti vuoi buttare in un'avventura simile? Questa è la domanda a cui devi dare risposta e poi la risposta la devi raccontare, bene, ai tuoi clienti e potenziali clienti.

Non improvvisiamoci

Viviamo in un mercato bastardo, duro, capriccioso e inclemente, già per chi sa fare il suo mestiere, figuriamoci per un neofita alle prime armi. Non improvvisiamoci, studiamo, prepariamoci, lavoriamo per creare dei progetti che siano sostenibili.

Un concept store, che non è un concept store ma semplicemente un accrocchino messo lì, in un paese di 15.000 anime che futuro può avere?

Qual è l'idea imprenditoriale che c'è dietro e sulla quale sono stati investiti soldi, tempo e aspettative?

Queste domande dobbiamo farcele prima di iniziare a ordinare gli arredi e mettere in piedi l'attività.

Io auguro a questo esercizio di funzionare, lo auguro con il cuore, ma non so se, con questi presupposti arriverà a mangiare la colomba pasquale.

Fossi in loro farei una scelta di campo: mettere su un fantastico negozio di materassi che venda on line in tutto il mondo o, in alternativa, imparare a cucinare per davvero e fare un ristorante in cui ci sia la fila con settimane d'attesa per prenotare un tavolo.

Le due cose prese singolarmente sono già una grandissima sfida, messe insieme, semplicemente non sono, secondo me, attrattive.

Tu cosa ne pensi?

Il mantra di questo post è: nonimprovvisiamocistudiamounpianoestudiamo

Per oggi è tutto

Ti piacerebbe approfondire di persona questo argomento?
Contattami, senza impegno, cliccando sul pulsante qui sotto, sarà un piacere darti supporto!
Lascia un commento