Quando un lavoro è fatto quasi bene, fa schifo

Quando un lavoro è fatto quasi bene, fa schifo, quel lavoro è fatto da un dilettante.

La differenza tra un dilettante e un professionista a volte è veramente molto piccola: 0,1%

Un semplice 0,1% può essere la grande differenza tra ciò che ci permette di ottenere risultati eccezionali e ciò che ci lascia nel limbo dei mediocri, nel pantano dei venditori o dei professionisti che tirano a campare.

Quasi bene

Quante volte ci siamo sentiti dire o ci siamo giustificati in questo modo:

  • Ho fatto quasi tutto bene. Peccato che quasi bene non sia bene
  • Perfetto al 99,9 %. Certo, ma 99,9 % non è 100%
  • La maggior parte del mio processo è perfetta. Ok, ma il resto?

Se io ti offro "l'abbastanza bene" tu cosa pensi di me?

Quando siamo dei clienti e andiamo a comprare qualcosa, vogliamo l'abbastanza bene o esattamente ciò che rispetti le nostre aspettative?

In un processo aziendale, l'esperienza che il cliente vive ha una sequenza ben precisa:

  • Entro in contatto la prima volta con l'azienda
  • Mi reco nel punto vendita (se applicabile)
  • Faccio un incontro
  • Ricevo un'offerta
  • Faccio un ordine
  • Esiste un lead time da gestire
  • C'è una logistica che si occupa di una consegna da fare
  • C'è un post vendita
  • C'è una garanzia
  • C'è un servizio d'assistenza (se applicabile)

L'esperienza d'acquisto del cliente è data dalle valutazioni che lui darà a tutto il processo, non a una singola fase del processo come, ogni responsabile di una singola fase tende a pensare quando si ragiona in una logica individualista e non collettiva.

Se vogliamo differenziarci, se vogliamo assumere valore e crescere come brand nella mente del nostro cliente e del mercato potenziale, dobbiamo occuparci di tutti gli aspetti che compongono l'esperienza del cliente.

Prendiamo i punti qui sopra, facciamo un'autovalutazione dandoci un voto da 1 a 5, dove 1 significa che facciamo schifo, 5 significa che siamo eccellenti.

Dopo aver fatto questo chiediamo ai nostri clienti di valutarci con lo stesso parametro.

Otterremo due risultati: sapremo cosa noi pensiamo di noi, cosa interessante ma poco influente e sapremo cosa i clienti pensano di noi, punto fondamentale per migliorare.

Perché, davvero, non conta cosa pensiamo noi di noi, conta l'esperienza, nella sua globalità, che facciamo vivere ai clienti e il giudizio che loro danno di noi.

Conta solo l'eccellenza, non i lavori fatti quasi bene.

Vuoi sapere come fare? Contattami qui: [email protected]

Il mantra di questo post è: eccellenzaomuerte

Per oggi è tutto.

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