Disruption: una delle parole del marketing

Le parole del marketing: disruption

Disruption, cos'è?

La parola disruption, in inglese, significa caos, sconvolgimento, disordine, rottura. E' stata utilizzata, riferendosi al business, per la prima volta da Clayton Christensen.  Una disruption, rappresenta il momento in cui, una nuova tecnologia, irrompe sul mercato cambiando sovvertendo le regole del gioco. Ci sono sempre state le disruption alcune sono più leggere, alte sono epocali e possono cambiare il modo di vivere o di operare di noi umani.

Alcuni esempi

L'invenzione della ruota, ha indubbiamente sovvertito le regole del gioco allora conosciuto e ha cambiato completamente il modo di vivere della nostra specie. Anche se, il merito del cambiamento epocale non è di chi ha inventato la ruota ... ma di chi ne ha messe insieme due o quattro ;-) La stampa a caratteri mobili Gutenberg la inventò in Europa nel 1455 senza sapere che era già stata inventata in Cina, nel 1041 da Bi Sheng. Se noi fossimo stati dei marketers europei e avessimo dovuto preparare delle brochure cartacee, fino al 1455 avremmo avuto grandissimi problemi, l'invenzione di Gutenberg ha rivoluzionato il settore, non trovi? Altre grandi disruptions, continuando nel tempo, sono state: l'invenzione del motore a scoppio, quella del telefono, dell'aereo e moltissime altre.

Quindi?

Quindi, le disruptions cambiano i mercati e le nostre abitudini ma spesso, succede, quando arrivano noi non siamo attenti. Non ci rendiamo conto della portata del cambiamento. Continuiamo a fare le stesse cose che facevamo prima, non percependo la portata della disruption. La leggenda narra che a Henry Ford, in cerca di finanziamenti per produrre la sua automobile, i banchieri dicevano" Sig. Ford, noi non la finanziamo perché la sua invenzione, rumorosa, puzzolente e molto costosa, non sostituirà mai il cavallo". Lui non ci credette e dopo tanti fallimenti nel 1908 riuscì a mettere in circolazione le prima sferragliante e puzzolente auto modello T.  I banchieri che gli rifiutarono i finanziamenti, avrebbero potuto sapere che la loro previsione era errata perché le auto circolavano già da tempo, esistevano già da tempo fin dal 1769, avrebbero dovuto rifletterci. Ford con il suo modello T che costava 800 dollari contro i 2.000 delle vetture concorrenti, sbaragliò il mercato, per un pò. Quindi le disruptions quando arrivano, arrivano, come il Natale e ci sono solo due possibilità: o le cavalchiamo, o ne verremo sommersi.

Ok, ho capito, vieni al dunque:

Ecco: noi stiamo vivendo una disruption epocale, iniziata nel 2007-2008, ben 10 anni fa. Una disruption iniziata quando fu introdotto lo smartphone. In realtà il primo smartphone risale al 1997, il GS88 della Ericsson ma fu solo grazie all'I-Phone che parte la vera DIGITAL DISRUPTION. La rivoluzione digitale che ha cambiato il modo di comunicare di noi umani. Grazie all'introduzione dello smartphone è cambiato il modo di concepire internet, siamo entrati nell'era della condivisione, si sono aperti nuovi business, nuove professioni, nuovi modi di interpretare il mercato. Per noi marketer la digital disruption è un parco giochi dove sperimentare, avere nuove opportunità. Grazie alla digital disruption il mondo è diventato improvvisamente più piccolo e il mio mercato, potenzialmente, è diventato immenso. Però, qualcuno, oggi, non ha una presenza digitale, usa i social network solo per giocare. Pensa che il mondo digitale sia una cosa completamente separata dal mondo reale. Se vado su internet e scrivo il tuo nome, cosa esce? Ecco, prova a scrivere il tuo nome e guarda cosa esce. Troverai le risposte che cerchi in termini di relazione, opportunità di mercato e branding. Tu mi potresti dire: "Io non sono su internet personalmente, perché aborro questi strumenti diabolici fatti solo per giocare o perdere tempo, su internet non voglio comparire personalmente". Certo, peccato che, se io vado su internet e non trovo niente su di te e magari sei un imprenditore o un commerciale, sei nei guai, in grossi guai. Non essere su internet, non avere una presenza web, anche personale, oggi, significa dare un immagine personale di obsolescenza, significa far pensare al proprio pubblico di non essere adeguato, di non essere tecnologicamente al passo con i tempi. Non essere sul web per fare business e non usare i social media per promuoversi o per fare branding è l'equivalente di incaponirsi a voler comunicare attraverso le cabine del telefono fisse. Cosa penseresti di una persona che ti dice:"Non uso il telefono mobile, solo telefono fisso"? Ecco, stai sorridendo o scuotendo la testa: ti sei dato la risposta. La digital disruption è una grande opportunità, esiste da oltre dieci anni, come possiamo utilizzare il web in generale e i social in particolare per incrementare il nostro business? Cosa stiamo facendo al proposito? Presto che è tardi!
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